Di fronte alle continue incertezze economiche, le banche centrali continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere la domanda globale di oro. Il loro comportamento di acquisto, che ha raggiunto livelli record negli ultimi anni, rimane una forza significativa nello stabilizzare i prezzi dell'oro e nel rafforzare lo status del metallo come bene rifugio affidabile.
Nel secondo trimestre del 2024 le banche centrali hanno mantenuto il loro interesse per l'oro, anche se la loro attività di acquisto ha iniziato a rallentare. Dopo un 2022 storico, in cui gli acquisti netti hanno raggiunto il massimo storico di 1.082 tonnellate, e un robusto seguito nel 2023 con oltre 1.000 tonnellate, il ritmo degli acquisti nel 2024 si è moderato. Nel secondo trimestre, gli acquisti netti da parte del settore ufficiale sono stati stimati in 183 tonnellate, con un calo del 39% rispetto alle 300 tonnellate registrate nel primo trimestre del 2024.
Nonostante questa decelerazione, i numeri rimangono impressionanti rispetto agli standard storici. Il totale del secondo trimestre è ancora superiore del 44% alla media degli acquisti trimestrali degli anni 2010, il che indica che le banche centrali continuano a dare priorità all'oro nelle loro strategie di riserva. Il primo semestre del 2024 ha visto un totale cumulativo di oltre 480 tonnellate, segnando il più alto dato H1 mai registrato e posizionando questo periodo come il terzo più alto totale semestrale dal 2010.
La riduzione degli acquisti di oro da parte delle banche centrali è in parte attribuibile al forte aumento dei prezzi dell'oro a partire da marzo 2024. Sebbene le banche centrali siano in genere meno influenzate dai movimenti di prezzo a breve termine, il rapido apprezzamento dell'oro ha probabilmente incoraggiato un approccio più cauto a ulteriori acquisti. Inoltre, anche con un ritmo di acquisto più lento, l'aumento del valore dell'oro ha naturalmente incrementato la sua quota all'interno delle riserve internazionali di molti paesi, contribuendo al rallentamento osservato.
Per quanto riguarda il resto del 2024, si prevede che le banche centrali continueranno ad acquistare oro, anche se a un ritmo più misurato. Il totale annuo previsto per il 2024 è di circa 800 tonnellate, una cifra che, pur essendo inferiore ai livelli straordinari degli ultimi due anni, rappresenta comunque un sostanziale aumento del 57% rispetto alla media degli acquisti annuali degli anni 2010.
La consistente domanda delle banche centrali è stata fondamentale per compensare l'eccedenza strutturale del mercato dell'oro, fornendo un cuscinetto che ha contribuito a stabilizzare i prezzi anche in presenza di oscillazioni del sentimento degli investitori. Questa tendenza duratura sottolinea l'importanza strategica dell'oro nelle riserve delle banche centrali, che riflette il suo valore di lunga data come copertura contro la volatilità economica.
La domanda sostenuta di oro da parte delle banche centrali evidenzia il ruolo critico del metallo nel preservare la stabilità finanziaria. Per gli investitori individuali, questo è un motivo convincente per aggiungere le monete d'oro ai loro portafogli. Investendo in oro fisico, gli individui possono non solo proteggere il loro patrimonio dalle fluttuazioni economiche, ma anche allinearsi alle decisioni strategiche delle principali istituzioni finanziarie del mondo.